Il C++ invece ha un numero ristretto di parole chiave, mentre le altre funzionalità vengono aggiunte includendo nei nostri programmi delle librerie di funzioni, ad esempio quelle facenti parte delle librerie standard del C++, dette standard template libraries, o delle librerie di funzioni non ufficiali come ad esempio le popolari librerie boost, o perché no delle librerie di funzioni scritte da noi stessi.
Le parole chiave interne al linguaggio di programmazione quindi sono solo quelle essenziali, e non possono essere utilizzate come identificativi per le nostre variabili o funzioni o strutture o altro.
In aggiunta a questa parole riservate, il C++ fornisce alcune parole dette identificatori predefiniti, che non sono riservati ma comunque è buona norma non utilizzarli come nomi per le nostre variabili.
Un esempio di identificatore predefinito è la parola main che utilizziamo come nome per la funzione principale. Un altro esempio può essere la parola include.
Tra le parole riservate invece, alcune vengono ereditate dal C, e sono le seguenti:
auto const double float int short struct unsignedPiù o meno le abbiamo viste tutte, perciò vi consiglio di leggerle una alla volta e per ognuna descrivete il loro significato e utilizzo, è un ottimo esercizio per rinfrescare la memoria.
break continue else for long signed switch void
case default enum goto register sizeof typedef volatile
char do extern if return static union while
Le parole riservate esclusive del C++ invece sono le seguenti:
Ho segnato in grassetto quelle che abbiamo già visto. Potete fare lo stesso esercizio di prima per verificare di aver capito bene a cosa servono.
asm dynamic_cast namespace reinterpret_cast try
bool explicit new static_cast typeid
catch false operator template typename
class friend private this using
const_cast inline public throw virtual
delete mutable protected true wchar_t
In futuro tratteremo la maggior parte di queste parole chiave, molte delle quali hanno a che fare con le classi o con la gestione delle eccezioni.
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